Alek sorvola un bosco, seguendo le tracce dell'aura di Elmira, ma ne percepisce anche altre.
La trova sotto un albero, piangente, con la voce rotta.
Quando vede Alek, Elmira quasi si rassicura, ma non sorride: ha paura negli occhi e nelle intenzioni.
"Alek... che ci fai qui? VAI VIA!!" esclama, cercando di allontanarlo.
"Non posso andare via!" risponde lui, deciso. "Sono qui per salvarti!" mentre si avvicina.
"Salvarmi!? Sono un mostro! Sono pericolosa! DEVI ALLONTANARTI!!"
Prima che Alek possa replicare, salta fuori una squadra di sette militari, incaricati di portare via Elmira... viva o morta.
Comandante: "Allontanati, ragazzo, non vogliamo rischiare di colpirti!"
Alek resta impassibile, immobile. Guarda Elmira, che sembra spaventata, quasi rassegnata al suo destino.
Militare: "ULTIMO AVVERTIMENTO!"
I soldati si preparano, puntano le armi verso Elmira.
"Molto bene!" risponde Alek con un sorrisetto. "Vediamo che differenza c'è tra me e voi!"
Il corpo di Alek passa da magro ad atletico in un istante e diventa così veloce da sembrare teletrasportarsi.
Il comandante avverte un vento, un brivido: il suo fucile è sparito, ridotto a frammenti nella mano di Alek, tutto accaduto in un tempo impercettibile.
"FUOCOOO!!!"
I soldati iniziano a sparare verso Elmira, ma ogni proiettile viene bloccato da Alek. Terrorizzati, uno dopo l'altro fuggono in direzioni diverse.
"D-da quando... p-puoi fare questo?" chiede Elmira, un po' spaventata.
"È una lunga e triste storia..." risponde Alek con uno sguardo cupo, fissando il vuoto. "Ma te la racconterò! Per ora, andiamo via di qui!"
La prende per mano e iniziano a volare. Elmira sembra divertita e spaventata allo stesso tempo: un essere potentissimo la sta letteralmente portando via, senza che nessuno sappia dove.
Fino a quando Alek avvista una casa abbandonata sul fianco di una montagna.
"Per ora ce la faremo bastare," dice Alek.
Atterrano lì vicino.
"Alek, dovremo stare qui?" chiede Elmira.
"Purtroppo non mi sembra ci siano altre opzioni."
Alek alza una mano ed erige una barriera attorno alla casa.
"Wow!" pensa Elmira. "Chissà cosa avrà nascosto finora..."
"Cercherò di sistemare questa catapecchia. Tu per ora resta qui fuori, non c'è modo che gli umani possano entrare o distruggere la barriera."
Alek inizia a sistemare la casa.
"Tu non sei umano?" chiede Elmira.
"Circa..." risponde Alek.
"Perché fai tutto questo?"
Alek si ferma.
"Non voglio che ti facciano del male..."
Passa mezza giornata. È arrivato il tramonto.
Due ricognitori, in cerca di una certa ragazza e di un certo ragazzo, si aggirano nei paraggi e scorgono la casa protetta da una cupola trasparente.
Nel frattempo, Alek ha reso la casa abitabile e per fortuna ci sono anche due letti in buone condizioni.
È ormai notte e Alek è nella sua stanza, a riflettere su come risolvere la situazione: il mondo intero dà la caccia a Elmira.
All'improvviso, sente bussare alla porta.
"Toc toc."
"Entra, Elmira, c'è qualche problema?"
Lei sembra un po' timida:
"N-no... è solo che..." stringe il cuscino tra le braccia, "Non riesco a dormire da sola..."
Alek è felice che non abbia più paura di lui, ma soprattutto perché... la ragazza che ama ha appena detto di voler dormire accanto a lui!
"Capisco... vedrò cosa posso fare," risponde, un po' emozionato.
La mattina seguente, Alek viene svegliato da un ufficiale del governo mondiale che lo sta cercando.
Alek lo nota e va a parlargli con l'intenzione di fare in fretta ma anche per capire la situazione e come risolverla, seppur diffidente.
"Si può sapere perché proprio alle 6 del mattino!?"
L'ufficiale quasi sobbalza, ma cerca di mantenere la calma:
"M-mi dispiace molto! Cercavo di non farmi vedere da nessun altro!"
"Cercavi? Forse intendevi 'cercavamo', ci sono almeno altre dieci persone entro 20 metri."
"Oh ca—" pensa l'ufficiale tra sé e sé.
"S-siamo qui solo per parlare! Per capire cosa stia succedendo... Potremmo sapere... il vostro nome?"
"Alek," risponde secco.
"S-signor Alek, potrebbe spiegarmi nel dettaglio la situazione e le vostre intenzioni?"
"Vi basta sapere che non vogliamo fare del male alle persone, né portare caos o altro. È avvenuto un incidente... sto cercando di capirlo anch'io. Ora dovete calmare le persone là fuori, in un modo o nell'altro, ma non dichiarateci morti: sarebbe rischioso se qualcuno ci vedesse."
"C-certo! Ha senso..."
"Però prima di andare, ti chiedo di riferire che non vogliamo essere cercati."
"Ch-chiaro!"
E così l'ufficiale può finalmente fare ciò che desiderava sin dall'inizio: andarsene, e in fretta!
Elmira, nonostante abbia visto quanto accaduto, fa finta di niente.
Quando Alek rientra, però, gli chiede:
"Avevi detto che mi avresti raccontato la tua storia, no?" sembra curiosa.
"Sì, ricordo."
Inizia a spiegare a Elmira che esistono altri popoli su altri pianeti; che lui è un Ceno; che lei si è trasformata in un demone, anche se non sa ancora perché. Le racconta che, oltre diciassette anni fa, è morto a causa del Mietitore e che inspiegabilmente si è reincarnato sulla Terra, mantenendo memoria e poteri, e che forse anche lei potrà svilupparne qualcuno.
"Quindi... preferisci che ti chiami Alek o Zotriv?"
"Credo sia meglio Alek, ormai mi sono abituato."
"E questo Mietitore... è ancora un pericolo?" chiede preoccupata.
"Mi sta cercando anche ora..." risponde Alek pensieroso, con gli occhi pieni di un sentimento che Elmira non comprende, forse troppo profondo per esserlo. Il suo sguardo è quasi vuoto, come se provasse nostalgia, odio e preoccupazione infiniti, tutti insieme.
Elmira non risponde, capisce che Alek sta attraversando un periodo difficile, come lei, anche se lui ha perso molto di più. Per non rischiare di ferirlo o fargli ricordare qualcosa che non vuole, non gli chiede altro.
I due passano il resto della giornata parlando poco, ma si addormentano comunque insieme... e il loro legame si intensifica.
Ora sono due esseri misteriosi e "diversi" per tutti gli umani: emarginati, isolati.
Il loro futuro è incerto, ma sicuramente colmo di sentimenti incredibilmente forti, più di qualunque potere esistente o immaginabile!