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Chapter 3 - Nuova identità

Durante la notte, quando il Sole stava per sorgere, Alek si sveglia all'improvviso per un calore insopportabile. Nota che Elmira non è a letto, e al suo posto c'è una macchia nera, come se il letto fosse quasi andato a fuoco.

"Mh, credo di aver capito!"

Quando esce dalla stanza, vede Elmira fluttuare con delle fiammelle che le girano intorno.

"Alek! Guarda, sono arrivati! Sono arrivati i miei poteri!" ride, entusiasta, quasi su di giri.

"Fantastico! Ora vediamo se riesci a non bruciare casa..." risponde Alek sarcastico, poi propone: "Posso allenarti a usarli, se vuoi."

"Perché? Non vedi che so già usarli?"

"Va bene, allora fammi vedere, ma non qui dentro, hai già rovinato il letto..."

"Eheh... scusa, non volevo!"

Elmira e Alek escono fuori, e lui usa il potere della pietra per far emergere dal terreno una zona ignifuga dove Elmira può allenarsi. Poi prende un ramoscello da terra e lo fa fluttuare in aria.

"Bene, ora prova a colpirlo!"

"Ehm... come si fa?" chiede curiosa, ma alla risata di Alek si offende un po'.

"Te l'avevo detto che non sai usarli, sai solo attivarli! Ora prova a concentrare il potere nelle mani, deve scorrere nelle tue vene!"

Elmira chiude gli occhi, sente l'energia affiorare dalla punta delle dita e, dopo un po', compare una leggera palla di fuoco, più grande e potente di prima.

"Guarda! Ce l'ho fatta!"

"Bravissima! Ora però devi lanciarla. Prova a emettere energia dalle mani per spingerla verso il ramoscello."

Elmira si concentra nuovamente e Alek rimane un po' sbalordito quando la palla si schianta ad alta velocità contro il bastoncino.

"Wow, non pensavo avresti usato così tanta energia!"

Nota che il ramoscello è già completamente incenerito, non ne rimane più traccia.

"Com'è possibile?" pensa Alek. "Non dovrebbe avere questa temperatura, soprattutto perché il potere si è appena risvegliato... cosa sarà successo?"

A Elmira però sorge un dubbio:

"Come mai non ho sentito caldo? È perché sono un demone, vero?"

"Beh, sì, i demoni possono resistere a temperature altissime, potresti camminare in mezzo alle fiamme o farti un bagno nella lava come se nulla fosse!"

"Davvero!?!?" esclama stupita.

Toc toc toc.

Sentono come se qualcuno avesse appena bussato alla barriera, ma non con forza, come se chiedesse il permesso.

"Vado a vedere cos'è!" dice Alek.

Trova l'ufficiale dell'altra volta davanti alla barriera, ovviamente con il solito timore.

Alek apre appena uno spiraglio per parlare.

"S-salve... signor... ehm... Alek."

"Cosa vi serve stavolta?"

"E-ehm, abbiamo rilevato un'esplosione di calore proprio qui. Qualcuno ha pensato che foste addirittura sotto attacco!"

"È solo lei che si sta allenando con i poteri, non c'è nulla di più."

Elmira saluta da lontano.

L'ufficiale si avvicina.

"M-ma... questi poteri... sono instabili?"

"Al dire il vero... no. Ma lo saranno, con un po' di allenamento."

"V-va bene... ehm... allora tolgo il disturbo."

"Ciao!"

"Che cosa voleva?" chiede Elmira.

"Voleva sapere cosa fosse quel calore che hanno rilevato, ero sicuro che ci stessero monitorando a distanza..."

"Ah ok. Vabbe, possiamo riprendere l'allenamento?"

"Certo! Continuiamo!"

Dopo cinque minuti Elmira combina il primo disastro: manca il bersaglio e colpisce un povero albero.

"Ecco, lo sapevo. Era inevitabile. Ma non preoccuparti, è del tutto normale!" la rassicura Alek, che però vede Elmira sentirsi un po' in colpa.

Alek cerca di spegnere l'incendio usando il potere dell'acqua... ma l'acqua evapora troppo in fretta.

"Ma che... come!? Va bene, proviamo così!"

Alek usa la gravità per disintegrare il fuoco, togliendo l'ossigeno che lo alimenta. Finalmente si spegne, anche se deforma un po' la zona per un attimo.

"Il tuo fuoco è davvero troppo caldo, ma non preoccuparti, non è un male, anche se non riesco a spiegarmi perché."

Elmira è un po' stupita, ma anche spaventata.

"Forse è meglio rimandare a un'altra volta..."

"Come preferisci, capisco che ti senti strana e hai paura di perdere il controllo. Facciamo un'altra volta, quando ti sentirai pronta."

"Va bene!"

I due passano il resto della giornata a sistemare la casa per renderla degna di essere abitata: imbottiscono bene il materasso, aggiustano porte e finestre (la barriera è trasparente quindi servono comunque), poi Alek apre un po' la parte alta della barriera per far uscire fumo e sostanze nocive per le piante. Vivono infatti in equilibrio di ossigeno e anidride carbonica con la vegetazione dentro la barriera, e cambiare l'aria fa solo bene.

Poi Alek si blocca, preso da terrore per un attimo: gli è quasi venuto un infarto. Ha appena percepito il Mietitore. No, qualcosa di diverso. Molto simile, ma non lui.

Si affretta ad avvisare:

"Elmira! Ci sono problemi!"

"Alek! Cosa è successo?" lo vede preoccupato, come se sapesse che stesse per succedere qualcosa di pericoloso.

"Ho percepito qualcosa... simile al Mietitore di cui ti ho parlato."

"Come... dobbiamo scappare?"

"Non credo, a me sembra molto più debole... ma è sicuramente un brutto segno... un bruttissimo segno!"

"Capito... quindi affronterai ciò che sta arrivando?"

"Sì! Devo farlo! Con tutta probabilità è uno dei servitori del Mietitore... forse sta venendo qui per cercarmi e avvisare il Mietitore..."

"Vuole proprio tanto la tua anima, eh... MA NON TI PREOCCUPARE, LI INCENERIRÒ IO!!!" disse Elmira per consolare Alek, che però scoppia a ridere: "Ti ringrazio tanto, Elmira..."

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